Oggi la compagna e i 3 compagni detenuti nelle carceri sono stati interrogati dal GIP Cecilia d’Emma al Palazzo di Giustizia. Domani sara’ interrogato S. tuttora agli arresti domiciliari. Sono state presentate le istanze di scarcerazione. Tuttavia il GIP ha chiesto il prolungamento del fermo per altre 48 ore al termine delle quali deve pronunciarsi se convalidare gli arresti oppure no.
Una domanda sorge spontanea: ma perche’ prima vengono arrestate le persone e poi vengono ascoltate? Considerato che e’ un indagine che il quotidiano il Tempo gia’ segnalava ad aprile scorso esisteva forse il rischio di inquinamento delle prove? O forse pensavano che i compagni e la compagna si rendessero irreperibili? O forse sono state chieste misure cautelari perche’ il reato contestato poteva essere reiterato e scoprono questo rischio 6 mesi dopo l’inizio dell’indagine? E perche’ gli interrogatori sono stati svolti quattro giorni dopo gli arresti? E perche’ sono necessarie altre 48 per convalidarli o scarcerarli? La risposta e’ una: il castello accusatorio e’ fatto di carta e basta un soffio per farlo crollare, dunque con pretesti burocratici si privano una compagna e dei compagni della loro liberta’ personale il piu’ a lungo possibile, e poco importa se uno di loro e’ in gravissime condizioni di salute. Tutto questo per rafforzare il tentativo del Comune, sostenuto dal Governo, di chiudere i conti con un Movimento vivo e combattivo come quello di lotta per la casa. Ma come dimostrano le risposte che il Movimento sta mettendo in piedi in questi giorni il loro tentativo e’ destinato a fallire. Oggi l’ultima iniziativa: centinaia di persone hanno partecipato all’assemblea che si e’ svolta in Piazza De Andre’ a Magliana. Ed invitiamo ancora tutti e tutte a partecipare domani venerdi al corteo che partira’ alle 17:30 dall’8 Marzo Occupata.
LA LOTTA PER LA CASA NON S’ARRESTA!