CONTRO L’ARROGANZA DEI PADRONI: LOTTE! SCIOPERI! OCCUPAZIONI!

Un vergognoso articolo de «Il Menzognero» insulta le famiglie in emergenza abitativa e attacca i Movimenti per il Diritto all’Abitare

Da tanti anni, a Roma, viene dato alle stampe tutti i giorni con uno scandaloso e inutile spreco di carta e inchiostro un giornalaccio che la saggezza popolare ha già da moltissimo tempo provveduto a ribattezzare «Il Menzognero». Tollerato a stento per l’utilità che se ne può ricavare impiegando le sue pagine per incartare uova o pulire vetri, «Il Menzognero» è famoso in tutta la città per la consolidata abitudine di non separare mai i fatti dalle opinioni dei potenti che, assecondati da un nugolo di pennivendoli, lo utilizzano per dare voce ai loro (mal)affari o per elargire favori ai politici imparentati con la proprietà dello stesso giornale.
Essendo già noto a tutti i romani per la sua scorrettezza e il suo pressappochismo, parlare male de «Il Menzognero» è come sparare sulla croce rossa, frustare un cavallo morto o impiegare il tempo a pettinare bambole. Tuttavia oggi, 13 gennaio 2013, «Il Menzognero» è riuscito a superare se stesso in viltà e in volgarità, arrivando a insultare le decine di migliaia di donne, uomini e bambini romani che vivono in una situazione di emergenza abitativa e facendosi promotore di un feroce attacco ai Movimenti per il Diritto all’Abitare.
«La triste mappa delle occupazioni», titola il nostro giornalaccio un paginone nella cronaca di Roma… per poi continuare parlando di «90 stabili occupati illegalmente e fuori controllo». Ora, se si volesse restare alla «triste mappa», non c’è dubbio che qualunque occupazione risulti «triste» agli occhi de «Il Menzognero». A chi appartiene, infatti, questa sgangherata testata romana? Ovviamente a uno dei più grossi palazzinari della capitale: un personaggio che, sulle spalle dei romani e complice la scarsissima qualità del suo cemento, ha edificato un impero, devastando il territorio e saccheggiando ogni tipo di risorsa pubblica. Un uomo senza scrupoli, disposto a tutto pur di guadagnare sempre più soldi e che non a caso, nell’articolo di cui stiamo parlando, non ha nessun problema a sputare addosso a chi, occupando case, mette in discussione in modo reale e concreto il suo «modello di business». Attraverso una delle serve che «lavorano» nella redazione del suo «Il Menzognero», questo losco individuo si permette – tra le molte altre cose – di strumentalizzare un piccolo incendio accaduto il 1 gennaio scorso nell’occupazione abitativa di Corso Italia (una casa per oltre cento famiglie con i loro bambini, altrimenti condannati a vivere per strada) parlando di «scagnozzi piazzati davanti al portone» e di «comitati di occupazione che ormai si sentono in diritto di fare quello che vogliono». Allo stesso modo, prendendo di mira un’altra occupazione abitativa, l’ex sede Cotral di via dei Radiotelegrafisti, la stessa «firma» de «Il Menzognero», utilizzando una fonte anonima, insinua che gli occupanti sarebbero responsabili di furti e rapine. Ma chi ha scritto queste parole dovrebbe prima vergognarsi, e poi smettere immediatamente di far finta di esercitare il mestiere di giornalista. In qualunque scuola, infatti, insegnano che le fonti anonime – le uniche utilizzate nell’articolo – non hanno nessun valore, che i documenti prodotti in un regime di conflitto di interesse (e di conflitto di interesse si tratta, considerando che il padrone del giornalaccio è anche il primo speculatore immobiliare di Roma) non sono degni di importanza, e che prima di citare nomi, sigle o fatti occorrerebbe verificare quanto si afferma. «Il Menzognero», invece, non fa neanche questo. Parlando di un vecchio fatto di cronaca, in relazione all’occupazione dell’ex scuola «8 Marzo», dice che gli occupanti «pretendevano il pagamento mensile di un affitto» quando gli stessi, dopo un regolare processo, sono stati dichiarati innocenti (l’affermazione meriterebbe una querela, ma intanto ha tutto il nostro sdegno, ribrezzo e disprezzo). E poi, non conoscendo evidentemente nulla dei Movimenti per il Diritto all’Abitare, riunisce sotto la sigla «Action» una realtà molto più diversificata.
Insomma, «Il Menzognero» si è confermato per quello che è: una fonte di informazione asservita ai poteri forti, apportatrice di una qualità scadente come quella dei palazzi con cui il suo padrone sta uccidendo Roma, affamando i suoi abitanti e devastando il suo territorio. A questo «signore», capace di utilizzare fonti anonime alla maniera dei mafiosi per infangare i Movimenti per il Diritto all’Abitare, possiamo solo ricordare che dal «basso» della sua dubbia fama non è in grando di infangare nulla è nessuno. Di certo non è in grado di infangare chi, scegliendo la via dell’occupazione abitativa, non ha soltanto affrontato in modo diretto il problema di un alloggio per sé e la sua famiglia, ma ha lottato e continua a lottare per il diritto a un reddito, a una socialità non mediata dal denaro e a tutela del territorio e dei beni comuni. La stessa cosa si può ricordare anche ai signori Fabrizio Santori e Cristiano Bonelli, rispettivamente presidente della Commissione Sicurezza di Roma Capitale e minisindaco del IV Municipio: due volti noti per incassare le prebende del loro ruolo alle spalle dei cittadini, non certo per i problemi che hanno saputo risolvere!
Affinché ai nostri indecenti politici, al palazzinaro che possiede «Il Menzognero» e a tutti i suoi pennivendoli sia chiaro, sarà bene ricordare che:
– davanti alle occupazioni transitano quotidianamente moltitudini di persone per i motivi più svariati, nessuno ha mai incontrato «scagnozzi» di sorta, semplicemente perché questi non sono nelle occupazioni, ma se mai negli uffici de «Il Menzognero»!
– vigili, polizia e carabinieri alla bisogna entrano e fanno le loro pratiche: nelle occupazioni non c’è nulla da nascondere… possono dire altrettanto le sedi delle società di costruzioni a cui fa capo «Il Menzognero»?
– i portoni delle occupazioni sono chiusi: come in qualunque palazzo di Roma! Dove se non c’è un portone c’è un portiere, ma nessuno arriva a definirlo «bunker».
In conclusione: giornalisti o presunti tali, imparate a fare il vostro mestiere. Noi continueremo a impegnarci per riconquistare i diritti che ci vengono negati, tutti i giorni con la stessa passione. E oggi più che mai, all’arroganza dei padroni auguriamo lotte, scioperi e… nuove occupazioni!

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