Quale futuro per Magliana? Quale futuro per Roma?
Magliana come il resto della città sta vivendo un periodo definito da molti il nuovo sacco di Roma, un periodo in cui la quantità di speculazioni in atto è paragonabile soltanto a quanto fatto negli anni ’60 con la connivenza dei politici democristiani. Fino a ieri il Partito Democratico, con l’assenso entusiasta di tutti i partiti politici, ha guidato questa trasformazione del territorio metropolitano e della campagna romana, oggi il fascista Alemanno si prepara a raccogliere il testimone.
Il punto di svolta di questa politica è stato senz’altro l’approvazione del Piano Regolatore lo scorso febbraio. Centinaia sono i milioni di metri cubi di cemento che in questi e nei prossimi mesi caleranno sui nostri territori. Ma a beneficio di chi? Considerando che su 60 milioni di metri cubi di cemento previsti dal nuovo piano regolatore neanche uno sarà di Edilizia Residenziale Pubblica certo non ne beneficeranno quelle centinaia di migliaia di famiglie che a Roma vivono in emergenza abitativa. A beneficiarne sono i palazzinari che costruiscono appartamenti da rivendere con calma a privati (ci sono 270.000 appartamenti sfitti in città!), oppure rampanti gruppi finanziari e multinazionali che gestiscono centri commerciali, alberghi, uffici.
Questa è l’idea di metropoli moderna che ci stanno propinando. Una città con quartieri privi di tutto in cui i centri di aggregazione ed erogazione di finti servizi diventano i centri commerciali unici luoghi dei nuovi quartieri ad essere dotati di piazze, panchine e fontane. Una città in cui se non hai la possibilità di accedere a un mutuo puoi andare a dormire sotto i ponti, almeno finché non vieni sgomberato da un’orda di celerini. Una città in cui le strade sono un luogo di scorrimento veloce per le merci e per il traffico automobilistico privato di persone ridotte a merce o a consumatori. Una città in cui i servizi, dai trasporti pubblici alla sanità, vengono privatizzati e sempre meno accessibili. Una città che si espande all’infinito divorando la campagna romana e riducendo gli spazi verdi ad aiuole spartitraffico. Una città in cui la qualità della vita delle persone raggiunge livelli drammatici per inquinamento dell’aria, acustico ed elettromagnetico.
Fortunatamente questi mesi hanno visto nascere una miriade di comitati spontanei in tutta Roma, e finalmente molti stanno cominciando a prendere la parola e ad opporsi a questo modello di sviluppo. Segno tangibile che è arrivato il momento di costruire un’opposizione forte e decisa. Non siamo disposti a concertare il nostro futuro. Non prestiamo il fianco a chi vede come unica strada quella del profitto ad ogni costo. Sulle spalle di chi vive e lavora in questa città, sulle spalle di chi nei cantieri edili viene quotidianamente sfruttato e troppo spesso ci muore. Noi lottiamo quotidianamente per costruire una realtà metropolitana fatta di solidarietà tra le persone, in cui vengano garantiti i bisogni sociali per tutti/e, in cui la qualità della vita non venga sacrificata sull’altare del guadagno, una città in cui ci sia spazio per pedoni, biciclette, bambine, alberi e animali e non solo per automobili e merci.
Per questo contenderemo palmo a palmo il territorio di Magliana e della città a speculatori e palazzinari evitando che qualsiasi scempio venga realizzato sotto silenzio, svergognando di fronte alle loro responsabilità politici ed amministratori. Per costruire un altro modello di sviluppo.
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C.S.O.A. Macchia Rossa – via Pieve Fosciana 56/82
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Comitato d’Occupazione Magliana – 8 marzo occupata via dell’Impruneta 51
Ecco la zona più colpita dai progetti devastatori:
Via dell’Imbrecciato – via Lombardi – via della Magliana Nuova
Nell’area compresa tra via Lombardi, via Newton e lo svincolo della Roma Fiumicino invece grazie ai nostri amministratori avremo un nuovo gigantesco ed inutile centro commerciale con parcheggio annesso (2). Il tutto a ridosso di borgata Petrelli. Questi due interventi cancellerebbero due residue aree verdi di estrema importanza sia per la vivibilità del territorio, sia per la presenza di un ecosistema umido che conserva ancora piante e animali perlopiù scomparsi dal resto di Roma. Tra questi vi sono istrici, volpi, aironi cenerini, barbagianni e tritoni. Noi crediamo che quelle aree debbano rimanere verdi ed essere inserite all’interno del perimetro dell’adiacente Riserva Naturale Regionale della Valle dei Casali. Su questa strada potrebbero essere riqualificate rendendole fruibili e gli ecosistemi umidi tutelati ed utilizzati come laboratorio per le scuole dove svolgere attività di educazione ambientale.