Presisio a Piazzale Clodio: Il 15 marzo riprende il processo “8 marzo”. Un vergognoso processo contro la lotta per la casa e l’autorganizzazione.

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La campagna elettorale è passata, e la confusione regna nei palazzi della politica. I nostri problemi, però rimangono gli stessi: i tagli ai servizi, gli affitti inaccessibili, il lavoro precario e malpagato, la disoccupazione. Consapevoli che da Montecitorio e dal Quirinale non uscirà fuori un governo che difenda gli interessi di noi lavoratori e lavoratrici, continuiamo ad autorganizzare le lotte sociali. Dall’altra parte della barricata, temendo che non sia sufficiente Beppe Grillo a canalizzare il malcontento per le politiche di austerità e a rendere compatibile la rabbia sociale, si intensificano gli sforzi repressivi contro chi lotta per una vita dignitosa per tutte e tutti.

Nella nostra città la giunta Alemanno è arrivata agli sgoccioli.
Proprio in questi giorni il sindaco cerca di far approvare 62 delibere per regalare ulteriori cubature ai palazzinari e aumentare le proprie chance di essere rieletto.
Cinque anni fa Alemanno aveva promesso decine di migliaia di case popolari ma ne ha assegnate solo 300. In compenso si sono affannati a cercare di sgomberare numerose occupazioni, per fortuna riuscendoci solo qualche volta. E allora di tanto in tanto lanciano campagne di criminalizzazione contro chi si organizza al di fuori del teatrino istituzionale, come ha fatto non molto tempo fa, di nuovo, Il Messaggero (noto anche come “Il Menzognero”), prendendo di mira l’occupazione di Corso Italia.

Queste campagne stampa, che diffondono notizie false e totalmente inventate, sono organizzate a tavolino dagli amici di Caltagirone, proprietario de “Il Menzognero”. Esattamente come avvenne nel 2009 quando, su richiesta di Santori e di altri esponenti del PDL “Il Menzognero” e Il Tempo avviarono una campagna diffamatoria contro noi compagni/e di Magliana che avevamo occupato l’ex scuola 8 marzo. Purtroppo ci sono Magistrati particolarmente influenzabili dalle campagne stampa e dagli umori politici dei palazzi del potere tanto che nel 2009 furono spiccati sei mandati di arresto in seguito ad un’indagine dei carabinieri basata unicamente su alcune testimonianze. L’impianto accusatorio era talmente ridicolo che le accuse più gravi ed infamanti (associazione a delinquere, estorsione, possesso di armi da guerra) sono cadute all’udienza preliminare. Restano una serie di reati da cui ci difenderemo a partire dal prossimo 15 marzo giorno in cui si presenterà a testimoniare contro di noi il Maresciallo dei Carabinieri che ha coordinato la brillante indagine.

E’ di questi giorni la notizia della chiusura delle indagini e relativo rinvio a giudizio per altri compagni e compagne del Coordinamento Cittadino di Lotta per la Casa. Anche in questo caso, come nel processo “8 Marzo”, un pugno di sottoproletari si è prestato ad essere strumento di provocazione giudiziaria per mettere sotto accusa l’autorganizzazione delle lotte sociali e la gestione delle occupazioni abitative.

I procedimenti giudiziari a carico di compagni e compagne sono moltissimi, e i magistrati emettono sempre più spesso condanne dimostrative in cui le responsabilità individuali passano in secondo piano rispetto alla volontà di dare un esempio a chi si ribella allo stato di precarietà della vita in cui viviamo.

L’uso di reati abnormi, come quello di devastazione e saccheggio, ha portato alle condanne definitive (fino a 15 anni di carcere!) per compagni/e arrestati/e a Genova nel 2001 e condanne fino a sei anni per gli/le arrestati per gli scontri del 15 ottobre 2011. Il nostro pensiero va prima di tutto a loro e agli altri e le altre sotto processo per i fatti del 15 ottobre, per i quali l’udienza preliminare è stata fissata in tempi rapidissimi..

15 marzo 2013 ore 9:00

tutti e tutte a P.le Clodio

CSOA Macchia Rossa – Magliana www.inventati.org/macchiarossa
Coordinamento Cittadino di Lotta per la Casa www.coordinamento.info

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CONTRO L’ARROGANZA DEI PADRONI: LOTTE! SCIOPERI! OCCUPAZIONI!

Un vergognoso articolo de «Il Menzognero» insulta le famiglie in emergenza abitativa e attacca i Movimenti per il Diritto all’Abitare

Da tanti anni, a Roma, viene dato alle stampe tutti i giorni con uno scandaloso e inutile spreco di carta e inchiostro un giornalaccio che la saggezza popolare ha già da moltissimo tempo provveduto a ribattezzare «Il Menzognero». Tollerato a stento per l’utilità che se ne può ricavare impiegando le sue pagine per incartare uova o pulire vetri, «Il Menzognero» è famoso in tutta la città per la consolidata abitudine di non separare mai i fatti dalle opinioni dei potenti che, assecondati da un nugolo di pennivendoli, lo utilizzano per dare voce ai loro (mal)affari o per elargire favori ai politici imparentati con la proprietà dello stesso giornale.
Essendo già noto a tutti i romani per la sua scorrettezza e il suo pressappochismo, parlare male de «Il Menzognero» è come sparare sulla croce rossa, frustare un cavallo morto o impiegare il tempo a pettinare bambole. Tuttavia oggi, 13 gennaio 2013, «Il Menzognero» è riuscito a superare se stesso in viltà e in volgarità, arrivando a insultare le decine di migliaia di donne, uomini e bambini romani che vivono in una situazione di emergenza abitativa e facendosi promotore di un feroce attacco ai Movimenti per il Diritto all’Abitare.
«La triste mappa delle occupazioni», titola il nostro giornalaccio un paginone nella cronaca di Roma… per poi continuare parlando di «90 stabili occupati illegalmente e fuori controllo». Ora, se si volesse restare alla «triste mappa», non c’è dubbio che qualunque occupazione risulti «triste» agli occhi de «Il Menzognero». A chi appartiene, infatti, questa sgangherata testata romana? Ovviamente a uno dei più grossi palazzinari della capitale: un personaggio che, sulle spalle dei romani e complice la scarsissima qualità del suo cemento, ha edificato un impero, devastando il territorio e saccheggiando ogni tipo di risorsa pubblica. Un uomo senza scrupoli, disposto a tutto pur di guadagnare sempre più soldi e che non a caso, nell’articolo di cui stiamo parlando, non ha nessun problema a sputare addosso a chi, occupando case, mette in discussione in modo reale e concreto il suo «modello di business». Attraverso una delle serve che «lavorano» nella redazione del suo «Il Menzognero», questo losco individuo si permette – tra le molte altre cose – di strumentalizzare un piccolo incendio accaduto il 1 gennaio scorso nell’occupazione abitativa di Corso Italia (una casa per oltre cento famiglie con i loro bambini, altrimenti condannati a vivere per strada) parlando di «scagnozzi piazzati davanti al portone» e di «comitati di occupazione che ormai si sentono in diritto di fare quello che vogliono». Allo stesso modo, prendendo di mira un’altra occupazione abitativa, l’ex sede Cotral di via dei Radiotelegrafisti, la stessa «firma» de «Il Menzognero», utilizzando una fonte anonima, insinua che gli occupanti sarebbero responsabili di furti e rapine. Ma chi ha scritto queste parole dovrebbe prima vergognarsi, e poi smettere immediatamente di far finta di esercitare il mestiere di giornalista. In qualunque scuola, infatti, insegnano che le fonti anonime – le uniche utilizzate nell’articolo – non hanno nessun valore, che i documenti prodotti in un regime di conflitto di interesse (e di conflitto di interesse si tratta, considerando che il padrone del giornalaccio è anche il primo speculatore immobiliare di Roma) non sono degni di importanza, e che prima di citare nomi, sigle o fatti occorrerebbe verificare quanto si afferma. «Il Menzognero», invece, non fa neanche questo. Parlando di un vecchio fatto di cronaca, in relazione all’occupazione dell’ex scuola «8 Marzo», dice che gli occupanti «pretendevano il pagamento mensile di un affitto» quando gli stessi, dopo un regolare processo, sono stati dichiarati innocenti (l’affermazione meriterebbe una querela, ma intanto ha tutto il nostro sdegno, ribrezzo e disprezzo). E poi, non conoscendo evidentemente nulla dei Movimenti per il Diritto all’Abitare, riunisce sotto la sigla «Action» una realtà molto più diversificata.
Insomma, «Il Menzognero» si è confermato per quello che è: una fonte di informazione asservita ai poteri forti, apportatrice di una qualità scadente come quella dei palazzi con cui il suo padrone sta uccidendo Roma, affamando i suoi abitanti e devastando il suo territorio. A questo «signore», capace di utilizzare fonti anonime alla maniera dei mafiosi per infangare i Movimenti per il Diritto all’Abitare, possiamo solo ricordare che dal «basso» della sua dubbia fama non è in grando di infangare nulla è nessuno. Di certo non è in grado di infangare chi, scegliendo la via dell’occupazione abitativa, non ha soltanto affrontato in modo diretto il problema di un alloggio per sé e la sua famiglia, ma ha lottato e continua a lottare per il diritto a un reddito, a una socialità non mediata dal denaro e a tutela del territorio e dei beni comuni. La stessa cosa si può ricordare anche ai signori Fabrizio Santori e Cristiano Bonelli, rispettivamente presidente della Commissione Sicurezza di Roma Capitale e minisindaco del IV Municipio: due volti noti per incassare le prebende del loro ruolo alle spalle dei cittadini, non certo per i problemi che hanno saputo risolvere!
Affinché ai nostri indecenti politici, al palazzinaro che possiede «Il Menzognero» e a tutti i suoi pennivendoli sia chiaro, sarà bene ricordare che:
– davanti alle occupazioni transitano quotidianamente moltitudini di persone per i motivi più svariati, nessuno ha mai incontrato «scagnozzi» di sorta, semplicemente perché questi non sono nelle occupazioni, ma se mai negli uffici de «Il Menzognero»!
– vigili, polizia e carabinieri alla bisogna entrano e fanno le loro pratiche: nelle occupazioni non c’è nulla da nascondere… possono dire altrettanto le sedi delle società di costruzioni a cui fa capo «Il Menzognero»?
– i portoni delle occupazioni sono chiusi: come in qualunque palazzo di Roma! Dove se non c’è un portone c’è un portiere, ma nessuno arriva a definirlo «bunker».
In conclusione: giornalisti o presunti tali, imparate a fare il vostro mestiere. Noi continueremo a impegnarci per riconquistare i diritti che ci vengono negati, tutti i giorni con la stessa passione. E oggi più che mai, all’arroganza dei padroni auguriamo lotte, scioperi e… nuove occupazioni!

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Natale di crisi. Natale di Lotta!

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L’EX SCUOLA 8 MARZO E’ NEL DEGRADO? LA RESPONSABILITA’ E’ DEL PDL E DEI CARABINIERI!

Ieri giovedi 19 luglio 2012 la Polizia Municipale del XV gruppo si è recata in via dell’Impruneta 51 e ha sequestrato una parte dell’immobile, quella della palestra, dichiarata inagibile dove sono stati recentemente costruiti decine di mini locali (veri e propri loculi). I vigili hanno constatato che nello stabile vivono circa 200 persone in condizioni igienico sanitarie catastrofiche e che le opere di abusivismo edilizio realizzate sono rilevanti.

Ricordiamo che dopo decenni di abbandono l’edificio fu occupato dal Comitato d’Occupazione Magliana insieme a noi del C.S.O.A. Macchia Rossa il 15 giugno 2007. Ricordiamo anche che il 14 settembre 2009 un’operazione condotta dal Comandante dell’Arma Tomasone con oltre cento carabinieri, mezzi blindati e due elicotteri arrestò cinque di noi. Questa operazione fortemente voluta fal PDL romano e appoggiata dai quotidiani “Il Tempo” e “Il Messaggero” si basava su un teorema in cui compagni e compagne erano descritti come dei criminali che taglieggiavano poveri extracomunitari costringendoli con la violenza a pagare un affitto da rapina (150 euro al mese a persona!). E’ bastato arrivare all’udienza preliminare per far crollare questo castello di sabbia tenuto in piedi dall’arroganza degli esponenti del PDL e dalla prepotenza dei Carabinieri. Il 26 giugno scorso il GUP ha ridicolizzato l’impianto accusatorio garantendo che compagni e compagne non vengano processati per associazione a delinquere, estorsione, possesso di armi da guerra e furto aggravato. Accuse che da sempre abbiamo rigettato come totalmente false e strumentali. Ma c’è di più, il GUP ha chiaramente scritto nella sentenza che è legittimo darsi delle regole, che il metodo assembleare è un metodo democratico e che chi partecipa ad un’occupazione o accetta le regole o è libero di andarsene visto che nessuno ha mai costretto qualcuno a rimanervi.

Tuttavia questa vicenda giudiziaria ha avuto come esito quello di impedire di fatto a compagni e compagne di continuare a vivere e a svolgere attività all’interno dell’ex scuola 8 marzo con il risultato di trasformare un’occupazione in un luogo di degrado estremo dove vige la legge della sopraffazione e del più forte.

Fino a che esisteva un Comitato d’Occupazione si svolgeva un’assemblea settimanale aperta al quartiere e a cui partecipavano non solo gli occupanti ma anche persone che vivono nei palazzi vicini. Inoltre le condizioni minime di decoro e di igiene sono state sempre garantite nonostante le enormi difficoltà iniziali (dovemmo ricostruire gli impianti fognario, idraulico ed elettrico). Nei due anni intercorsi tra il 15 giugno 2007 al 14 settembre 2009 non sono state mai realizzate opere abusive ma è stato sempre garantito l’uso pubblico del giardino, della palestra, dello spazio per le assemblee e di quello per feste e concerti. Inoltre proprio per garantire dignitose condizioni di vita a tutti e tutte il numero massimo di nuclei familiari presenti non ha mai superato i 35.

Oggi grazie agli esponenti del PDL (Santori e soci), ad Alemanno e ai suo scherani, a Caltagirone e a Bonifaci, al Generale Tomasone e ai Carabinieri, al PM e al GIP che gestirono le indagini, l’ex scuola 8 Marzo non è un’occupazione dei Movimenti di Lotta per il Diritto all’Abitare ma è un luogo inaccessibile agli abitanti del quartiere, dove vivono in un clima di degrado e sopraffazione centinaia di persone spesso truffate da chi gestisce la compra-vendita delle stanze (2500-3000 euro a stanza). Ma a tutti costoro importa solo della propaganda elettorale e di garantire gli affari ai loro amici mentre i servizi sociali chiudono e l’emergenza abitativa continua a crescere.

 ALEMANNO E SANTORI DIMETTETEVI!

 SERVIZI SOCIALI, VERDE E CASE POPOLARI (NEGLI STABILI ABBANDONATI) A MAGLIANA E IN TUTTA LA CITTA’!

 

C.S.O.A. MACCHIA ROSSA

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ROMA CAPITALE DEGLI SFRATTI

Sei sotto sfratto? Non ce la fai più a pagare l’affitto da rapina? Non sei sola o solo.
Nel 2011 ci sono stati 63.846 sfratti, dei quali 56.000 per morosità.
Soltanto a Roma, nel 2011 sono state emesse 4.678 sentenze di sfratto, mentre quelle eseguite con l’intervento dell’ufficiale giudiziario sono state 2.343.
In pratica a Roma vengono eseguiti oltre 6 sfratti al giorno!

La crisi economica avanza, e i provvedimenti del governo Monti la fanno pagare tutta a noi lavoratori e lavoratrici. Ciò comporta che sempre più persone non ce la fanno più a pagare gli affitti.

Il mercato immobiliare è “drogato”: si continua a devastare la campagna costruendo case su case che rimangono vuote. Ci si aspetterebbe che i prezzi degli affitti scendano. E invece  no: continuano a salire!

A questo si aggiunge una politica abitativa delle istituzioni (comune, regione, governo) inesistente, anzi tutta a favore delle grandi proprietà e della speculazione: zero case popolari, case degli enti pubblici all’asta con tanto di inquilini dentro, IMU per tutti tranne che per palazzinari, preti e società finanziarie.

Che cosa possiamo fare noi? Soltanto una cosa: organizzarci insieme a chi come noi vive l’emergenza casa per resistere agli sfratti in tutti i modi possibili. Manifestare insieme perché il nostro bisogno di un’abitazione venga garantito a prescindere da quanto riusciamo a guadagnare. Esigere che, perlomeno, quando lo sfratto viene eseguito, sia garantito il “passaggio di casa in casa”, invece di sbattere intere famiglie sul marciapiedi.

Sportello di consulenza e di lotta
tutti i mercoledì 17.30 – 19.30
C.S.O.A. Macchia Rossa – Magliana
via Pieve Fosciana 56 / w

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NO IMU – NO BANCHE

Lunedì 18 Giugno dalle ore 12
Protestiamo davanti alla sede dell’ABI in piazza del Gesù 49
Ancora una volta, come movimenti per il diritto all’abitare e realtà autorganizzate della città, abbiamo deciso di scendere in piazza e di dare vita ad una nuova giornata di mobilitazione. Abbiamo scelto il giorno 18 giugno non a caso: dopo le già innumerevoli stangate fino al’aumento del biglietto ATAC ad 1 euro e 50, in questa giornata milioni di persone che hanno acquistato una casa in assenza di qualsiasi alternativa, saranno costretti a pagare con l’IMU, l’ennesimo balzello imposto da una crisi dei mercati finanziari che si sta scaricando interamente sulle spalle di lavoratori e pensionati, producendo una valanga di precarietà e disoccupazione.
Dal pagamento dell’IMU saranno esentati ancora una volta i poteri forti, le Fondazioni (in testa quelle bancarie), il patrimonio invenduto dei palazzinari (per tre anni) che continuano a speculare su un bisogno primario come quello della casa e a devastare il territorio, il Vaticano (proprietario del 30 per cento del patrimonio immobiliare in Italia) che nonostante i “solenni” impegni pubblici continua a non pagare un Euro.
Il governo Monti che ha sostituito il cialtronesco governo Berlusconi, ha tentato di illudere, dietro una facciata di efficientismo, gli italiani. Il risultato è la totale svendita del patrimonio pubblico, l’aumento delle tasse e delle tariffe, della disoccupazione soprattutto giovanile, del ricorso agli ammortizzatori sociali (finchè verranno contemplati e comunque insufficienti), la caduta della produzione, la creazione di un nuovo soggetto emarginato (gli oltre 300 mila esodati)… e già stanno preparando nuovi provvedimenti che colpiranno una realtà sociale ormai stremata da anni di sacrifici che presto si troverà, probabilmente, di nuovo a pagare per “salvare” le banche.
In questa giornata vogliamo ribadire la necessità di costruire un fronte comune che si opponga allo stato di cose presenti, affinchè il nostro grido di protesta sommerga chi ci vorrebbe schiavi obbedienti agli ordini dei poteri forti e della grande finanza. Vogliamo farlo a partire dalla nostra città, da una Roma già messa in ginocchio dai privilegi e dall’incompetenza, dai tagli e dalle privatizzazioni, dagli aumenti delle tariffe e dalle cementificazioni di Alemanno e della sua banda.
NOI NON CI STIAMO
Lunedì 18 Giugno torniamo, quindi a prendere parola nella città contro l’aumento del biglietto del Trasporto Pubblico Locale e le logiche privatistiche e di privatizzazione che stanno mettendo in ginocchio questo servizio pubblico essenziale. Produrremo iniziative diffuse nei nostri quartieri. Metteremo in campo di fronte alla sede dell’ABI (Associazione Bancaria Italiana), una iniziativa di protesta contro lo strapotere delle banche e della finanza sulle nostre vite. All’ABI siamo stati circa due mesi fa per rivendicare che venissero sbloccati i progetti di autorecupero abitativo fermi oramai da troppo tempo.  Nonostante le tante promesse sia dei funzionari dell’ABI che del gabinetto del sindaco di Roma nulla è accaduto. Evidentemente si vuole fermare perché fa paura, un percorso che porta che porta centinaia di persone e nuclei familiari a presidiare stabili abbandonati, a sottrarli alla vendita e a recuperarli producendo alloggi sociali a 200 o 300 euro al mese e spazi pubblici a disposizione dei nostri quartieri. Ma noi non molliamo..stiamo per tornare!
Coordinamento Cittadino di Lotta per la Casa
Cooperativa “Inventare l’Abitare”
Comitato Romano per le Autoriduzioni
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Concerto in sottoscrizione per le spese legali

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IL FATTO NON SUSSISTE!

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Comunicato CSOA Macchia Rossa sull’udienza preliminare del processo “8 marzo””

Cadono (quasi) tutte le false accuse nel processo per l’occupazione della ex-scuola “8 marzo”.

Le accuse più gravi e insostenibili contro i nostri compagni e compagne per l’occupazione della ex-scuola 8 marzo sono crollate all’udienza preliminare. In particolare per le accuse di associazione a delinquere, di estorsione, di possesso di armi da guerra e di furto di rame è stato dichiarato dal GUP il non luogo a procedere perchè il fatto non sussiste. Sono cadute proprio quelle accuse su cui il PDL e i quotidiani “Il Tempo” e “Il Messaggero” avevano costruitio la loro campagna diffamataria descrivendo un fantomatico racket delle occupazioni.
Restano in piedi le accuse per alcuni singoli episodi per reati “minori”, dai quali ci difenderemo in dibattimento a partire dal 16 ottobre, data in cui è stata fissata la prima udienza.

Intanto però, una parte importante di verità è uscita fuori: l’inchiesta costruita dai Carabinieri della stazione di Villa Bonelli e sulla quale numerosi esponenti politici del PDL hanno preso posizione, compreso Fabrizio Santori che chissà perché conosceva i dettagli dell’inchiesta prima dei diretti interessati, era completamente falsa. A motivarla erano interessi politici volti a stroncare una lotta auto-organizzata che da’ fastidio: quella per il diritto all’abitare.

Noi l’abbiamo sempre detto, fin dal primo giorno, e insieme a noi migliaia di compagni e compagne, di occupanti di case, e qualche esponente politico della sinistra istituzionale. A tutti e tutte loro vanno i nostri sentiti ringraziamenti per aver espresso attivamente la loro solidarietà mentre eravamo sbattuti come mostri in prima pagina, a cominciare da quei compagni che si ritrovano a loro volta sotto processo per avere espresso la legittima indignazione nel momento stesso degli arresti, quel 14 settembre del 2009.

Adesso, grazie soprattutto all’ottimo lavoro dei nostri avvocati difensori, a due anni e mezzo dagli arresti il teorema dei carabinieri comincia a crollare.
I quotidiani “Il Tempo” e “Il Messaggero” e così anche gli esponenti del PDL con Fabrizio Santori e Gianni Alemanno in testa vengono sbugiardati un’altra volta. Impegnati nelle loro crociate quotidiane contro i movimenti, contro i diseredati della città e per la privatizzazione delle aziende comunali costoro, per raggiungere i loro vili scopi, non si fanno scrupoli nel diffamare e criminalizzare utilizzando sistematicamente notizie false e allarmanti.
Rimane l’amaro in bocca per un’esperienza di lotta (quella dell’occupazione della “8 marzo”) stroncata dalle menzogne e consegnata volutamente al degrado, costringendo compagni e compagne ad allontanarsene.
In un momento come quello in cui stiamo vivendo, in cui i provvedimenti del governo cercano di toglierci qualunque diritto e in cui i movimenti sociali vengono repressi preventivamente nel tentativo di non far sfociare le tensioni sociali in movimenti auto-organizzati di massa, crediamo che una sentenza come questa, pronunciata dal GUP  il 26 marzo, ci aiuti a ribadire che L’AUTORGANIZZAZIONE NON E’ UN CRIMINE e che LE LOTTE SOCIALI NON SI ARRESTANO.

CSOA Macchia Rossa – Magliana
www.inventati.org/macchiarossa

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IL RACKET DELLE OCCUPAZIONI? ERA UNA BUFALA…

Tutti ricorderanno gli spettacolari arresti avvenuti nel quartiere della Magliana il 14 settembre del 2009, quando centinaia di carabinieri guidati dal generale Tomasone in persona fecero irruzione nella ex scuola “8 marzo”, portando via alcuni occupanti ed attivisti.
Le accuse erano pesantissime: associazione per delinquere, estorsione, possesso di armi da guerra, furto, lesioni e così via.
Quegli arresti, avvenuti nel pieno di una campagna stampa che vedeva su alcune testate titoli cubitali circa il “Racket delle  occupazioni” sono costati agli/alle arrestati/e mesi di detenzione e in alcuni casi la perdita del posto di lavoro.
Esponenti politici del calibro di Fabrizio Santori, Sveva Belviso e lo stesso sindaco Alemanno si sono scomodati per rilasciare infuocate dichiarazioni contro i pericolosi criminali che trovavano rifugio all’interno delle numerose occupazioni abitative della nostra città.
Questa mattina il GUP Balestrieri si è espresso per il non luogo a procedere in merito ai reati di associazione per delinquere,  estorsione, possesso di armi da guerra, furto, perché i fatti contestati non sussistono.
Si afferma finalmente, anche in sede giudiziaria, quello che abbiamo sempre gridato nelle piazze ed affermato in ogni luogo ed occasione: i movimenti per il diritto all’abitare sono movimenti di persone che decidono di sottrarre le proprie vite alla speculazione che determina affitti e mutui sempre più folli ed irraggiungibili; che si autorganizzano per rivendicare risposte concrete per l’emergenza abitativa e il diritto ad una abitazione dignitosa per tutti e tutte.
I criminali vanno cercati altrove.
Sappiamo che nessuno ci chiederà scusa per il fango che è stato gettato su tutti e tutte noi, ma almeno auspichiamo che le forze dell’ordine, insieme a certi giornalisti ed esponenti politici sempre pronti a criminalizzare chi lotta per i propri diritti, in futuro, impieghino meglio il loro tempo.

Movimenti per il Diritto all’Abitare

L'autorganizzazione non si arresta!

 

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