8 Marzo: ecco la vera Associazione a Delinquere!
Diciamoci la verità, nella vita non tutti sono tagliati per fare (ed essere) tutto. Ognuno, se pur a fatica, prima o poi trova la propria collocazione in quell’immenso universo di cose, luoghi e congiunture che abbiamo di fronte ogni giorno. Ebbene, stando a quanto dice la magistratura romana, ci sono dei giovani che hanno trovato la loro nuova vocazione. Il racket. Non un racket qualsiasi, di quelli che fanno leva su estorsioni, traffici di droga, prostituzione o quant’altro riceviamo quotidianamente dalla cronaca nera. Un racket al passo coi tempi, un racket “sociale” potremmo definirlo. Il cosiddetto racket delle occupazioni abitative. Non ho dato per certo che i prodi veggenti in alta toga abbiano avuto ragione nel definire il singolare impiego di Sandro, Sandrone, Gabriele, Francesca e Simone; per il semplice fatto che l’impianto d’accusa per associazione a delinquere finalizzata all’estorsione poggia su una semplice denuncia fatta da un ex occupante allontanato dallo stabile di Magliana dopo l’aggressione ad una coinquilina. Il quadro non quadra (perdonate il gioco di parole); il 14 settembre il quartiere popolare di Magliana è stato svegliato prima dell’alba dal frastuono degli elicotteri: vengono dispiegate enormi forze dell’arma dei Carabinieri, viene bloccata una delle arterie principali che collegano roma sud-ovest con il resto della città. Una retata, un’operazione di polizia di enorme portata; no, forse è stata sgominata una banda su cui da tempo era in atto un’indagine della magistratura. Quasi. Non fosse altro che l’obiettivo della mobilitazione era la perquisizione dello stabile occupato, reo di ospitare pericolosi criminali. Mentre le forze dell’ordine venivano invitate ad andarsene dagli altri occupanti e dalla gente del quartiere scesa a difesa dell’immobile “criminale”, vengono portate via sei persone, sei ragazzi, sei precari. Sei occupanti. Il totale degli arresti da sempre sei, perché dietro le sbarre ci sono finite persone che condividevano un’unica condizione, persone che reclamavano un’unica dignità: al fresco – nonostante il settembre romano non riservi tregua dal caldo – ci sono finiti compagni e compagne che lottavano per avere casa. Attivisti che hanno lavorato per anni nel quartiere per restituire ad una vita dignitosa l’ennesimo immobile del demanio statale che era stato abbandonato (da oltre 30anni), che era diventato un centro di spaccio e di consumo di eroina a tal punto da essere qualificato – nelle vie della Magliana – come un “palazzo di morte, dove di tanto in tanto veniva la polizia mortuaria a prendere qualche corpo ucciso da un’overdose”. Sandrone, Simone, Sandro, Gabriele e Francesca: menti criminali che hanno contribuito a questo nuovo racket, quello delle occupazioni abitative. Perché la magistratura ha ben creduto di valutare le forme di autofinanziamento in uso all’ex-8marzo (come in ogni occupazione gestita dal basso da un meccanismo di autogestione) come una forma di estorsione, di strozzinaggio, di ricatto fra occupanti. Quindi, una volta aperta l’inchiesta si è deciso di procedere per “liberare” gli occupanti sfruttati dai loro aguzzini. Detto fatto, e tanto grande era il sentimento di una nuova libertà appena conquistata che ogni singola persona dello stabile si è messa in moto per evitare l’arresto dei malviventi. Difendere i propri carcerieri, insomma, è cosa buona giusta e normale per i responsabili della pubblica sicurezza romana.
La verità è che l’impianto accusatorio non ha mai smesso di scricchiolare; è nato dal nulla e nel nulla si dovrà risolvere una volta che si aprirà il procedimento penale, non fosse altro perché troppo ridicolo e già sabotato dall’impegno della società civile romana. Rimangono però le nostre vittime che hanno un segno indelebile sulla pelle, un marchio a fuoco che brucia ogni giorno. Rimane il tentativo della stampa di montare un nuovo caso, di dipingere mostri, di infangare vite e di colpire i movimenti. Rimane l’indecenza di chi scenderà in piazza per rivendicare una libertà di stampa che teme di usare; l’indecenza di chi non ha fatto un’intervista alla gente di Magliana, di chi non è andato sui luoghi di lavoro dove gli imputati sono – ancor prima che militanti – persone. Rimane l’indecenza dei mandanti di questa operazione di repressione politica; perché di questo si tratta. Se dietro lo sgombero dell’occupazione Regina Elena (1settembre) c’è la pioggia di tangenti dell’attuale Rettore de “La Sapienza” Luigi Frati, dietro la strumentalizzazione dell’ex 8marzo ci sono gli interessi dei grandi costruttori di Roma, dei veri sindaci che fanno il bello e il cattivo tempo, dei padroni dei due maggiori quotidiani diffusi nella capitale: “Il Tempo”di Domenico Bonifaci e “Il Messaggero” del più noto Francesco Caltagirone.
Un vero peccato, dunque, che la stragrande maggioranza dei giornalisti romani non si sia accorta di alcuni macroscopiche sinergie. Questo perché, a ben guardare, i grandi interessi di palazzinari e costruttori avevano incontrato un’ostacolo molto insidioso nei compagni e nelle compagne dell’ex 8marzo. Sono alcuni anni ormai che nella zona sud-ovest di Roma sembra debba essere costruita una funivia che ottimizzi il collegamento tra Magliana e l’Eur; è di facile intuizione pensare che tra i richiedenti dell’appalto non potevano non esserci i soliti noti. Altrettanto facile è formulare un’ equazione (fin troppo lineare) i cui fattori sono la società Sviluppo Italia (Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e per lo sviluppo delle imprese), Francesco Caltagirone (membro del CdA della suddetta agenzia), il progetto di mobilità urbana (richiesto da Sviluppo Italia), cui si aggiunge la figura di Vittorio Tommasone (Generale del Comando dei Carabinieri della Provincia di Roma) impegnato in una sorta di mediazione/raccomandazione. Un vero peccato, dicevamo, che i giornalisti de “Il Tempo” e del “Messaggero” non abbiano incrociato una serie di dati facilmente rintracciabili, previa buona volontà.
Nella giornata di domani si riunirà il Tribunale del riesame che deciderà in merito alla scarcerazione dei cinque imputati detenuti ormai già da sedici (16) giorni. Le iniziative di sostegno, l’impegno della società civile coordinata alla continua mobilitazione dei movimenti sociali, l’odierna conferenza stampa ospitata dal Dipartimento di Fisica de “La Sapienza”; le scritte sui muri della città, la forza delle occupazioni romane, l’assemblea cittadina sull’emergenza abitativa – nuovamente presso la Facoltà di Fisica – convocata per giovedì prossimo; gli appelli, le petizioni, le idee, il presidio di domani mattina (ore 9,30) a Piazzale Clodio. Noi ci siamo tutti, mancano solo i nostri compagni.
MILITANT
http://www.militant-blog.org/
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COMUNICATO PER LA LIBERTA’ DEGLI ARRESTATI DELL’EX SCUOLA “ OTTO MARZO”
A conclusione di una campagna diffamatoria che da alcuni mesi due quotidiani romani avevano costruito nei confronti dell’occupazione della palazzina dell’ex scuola “otto marzo”, nel quartiere della Magliana, alle quattro del mattino del 14 settembre quasi duecento carabinieri sono entrati nell’edificio con l’intenzione di sgomberarlo. Non riuscendo a portare a termine tale obiettivo, grazie alla resistenza pacifica ma determinata di chi da ormai due anni vive in quegli spazi, hanno tratto in arresto cinque degli occupanti.
Contro di loro sono state mosse accuse infamanti, basate solo ed esclusivamente sulle dichiarazioni di un ex occupante, allontanato dall’occupazione un anno fa perché giudicato non consono alle norme di convivenza.
Francesca, Gabriele, Sandro, Sandrone e Simone sono accusati di estorsione (volontari che non hanno mai chiesto nulla per sé, sono accusati di aver preteso 150 euro al mese a persona per abitare lì), violenza privata (solo perché hanno propagandato delle manifestazioni presso i residenti, o li hanno consigliati di nominare un certo avvocato), lesioni (!), furto di rame e di energia elettrica, occupazione di stabile pubblico.
La verità è ben altra: l’unico denaro che viene raccolto mensilmente sono i 15 euro per le spese: materiali per la pulizia e per i lavori di ristrutturazione, per di più non versati da chi si trova in difficoltà economiche o ha perso il lavoro.
La verità è che colpendo questi giovani si è voluto criminalizzare tutto il movimento per il diritto all’abitare, un movimento che incute paura ai politici di professione incapaci di risolvere problemi reali come la casa, il lavoro, la precarietà, il reddito.
La verità è che l’unica colpa degli arrestati è quella di essere lavoratori precari e di non potersi permettere di acquistare una casa.
Per questi motivi esigiamo che i giovani dell’ex scuola “otto marzo” siano liberati immediatamente.
In particolare chiediamo la liberazione di Sandrone che è ammalato e solo: è stato operato più volte di tumore all’intestino, l’ultima a luglio; sta male; doveva essere chiamato in questi giorni dall’ospedale San Camillo per un altro intervento, ma si trova nel reparto ospedaliero di Regina Coeli e il suo cellulare è stato sequestrato.
UNIcobas Scuola
(Segreteria Nazionale)
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CONFERMATI GLI ARRESTI PER GLI OCCUPANTI DELLA 8 MARZO!
MOBILITIAMOCI SUBITO PER LA LORO LIBERAZIONE !
La situazione della lotta per la casa a Roma – comprese le code repressive che comporta – merita grande attenzione e il sostegno delle forze sindacali,sociali,ambientali,culturali: Cobas-Cub/Rdb-Sdl che si accingono a chiamare i lavoratori,i precari, i pensionati,gli studenti e la popolazione meno abbiente allo sciopero generale del 23 ottobre ,mettono tra gli obiettivi rilevanti della piattaforma il diritto alla casa e la fine della precarietà.
La Confederazione Cobas di Roma – già partecipe delle mobilitazioni successive allo sgombero del R.Elena e per " un piano casa accettabile", così come per la manifestazione di solidarietà con l’occupazione e gli arrestati dell’"8 marzo"-
è impegnata a fianco deli occupanti in lotta e per la liberazione dei protagonisti delle lotte sociali.
La Confederazione Cobas invita le lavoratrici e i lavoratori, le RSU e altre strutture sindacali, le associazioni ambientaliste e per la tutela dei beni comuni, le molteplici realtà in lotta contro l’esclusione, il razzismo ,la xenofobia ad aderire e partecipare alla catena umana prevista per sabato 26/9 dalla ore 17 al Ministero di Giusizia/ via Arenula.
Confederazione Cobas Roma
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Libertà immediata per i 5 detenuti.
Libertà immediata per tutti i detenuti.
Le minacce e le menzogne non ci hanno mai spaventato, le minacce e le menzogne di giornalari al soldo di palazzinari. Al loro soldo non perché sono venduti, ma perché sono i loro veri proprietari.
Le chiamano "Campagne Stampa", campagne nel senso di "guerre", questi stessi giornalari che tra qualche giorno, finito il circo del lutto nazionale, andranno a manifestare per la libertà di stampa.
In questo momento il sindaco è un ectoplasma e la città di Roma è direttamente sotto il controllo dei costruttori, dei proprietari dei giornali, dei poteri "storti" e della loro manovalanza neofascista:
sempre gli stessi nomi, le stesse facce.
C.S.O.A. Forte Prenestino
http://www.forteprenestino.net/
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LIBERTÀ PER I COMPAGNI ARRESTATI
Oggi 21 settembre 2009 il Gip ha confermato gli arresti per i 5 compagni della scuola occupata ex 8 marzo. *Francesca* è stata addirittura trasferita nel carcere di Civitavecchia, lontano dagli affetti più cari e da tutti noi, *Sandrone* ancora viene trattenuto nel centro clinico di Regina Coeli, nonostante sia gravemente malato e in attesa di un delicato intervento chirurgico, *Gabriele* e *Sandro* sono ancora rinchiusi nel carcere di Regina Coeli, per *Simone* sono stati confermati gli arresti domiciliari.
Tutto questo è assurdo visto e considerato il totale sgretolamento dell’impianto accusatorio costruito su di una montatura orchestrata attraverso la copertura politica di Alleanza Nazionale, la sponsorizzazione di speculatori e palazzinari, fiancheggiati dai giornalisti di turno, eseguita dall’arma dei Carabinieri di concerto con la Magistratura.
*Esprimiamo tutta la nostra solidarietà ai compagni di Magliana, chiedendone la immediata scarcerazione.*
Le loro battaglie sono anche le nostre, non abbiamo nulla da nascondere e questo ulteriore accanimento che li porterà con molta probabilità a restare in carcere per altre due settimane fino al pronunciamento del Tribunale del riesame, significa la continuazione di un atteggiamento persecutorio e vendicativo contro chi da sempre si oppone ai progetti speculativi e si batte per la difesa dei diritti come quello della casa sempre più calpestati in questa città.
Chiediamo e invitiamo tutte le realtà democratiche, anche quelle istituzionali a mettere in campo tutte le energie e gli atti concreti affinché si ponga immediatamente fine a questa vergognosa vicenda.
Li vogliamo tutti liberi e subito, non ci faremo intimorire, non indietreggeremo di un solo metro.
LA GENTE COME NOI NON MOLLA MAI
Saremo sempre al fianco dei nostri compagni che lottano per un mondo migliore.
C.S.O. RICOMINCIO DAL FARO
Via del Trullo 330
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Fuori la compagna e i compagni dalle galere, subito!
L’arresto della compagna e dei compagni dell’occupazione 8 marzo a Magliana costituisce una provocazione estrema messa in atto materialmente dall’arma dei carabinieri che, attraverso le proprie strutture territoriali, ha costruito per mesi un quadro costituito dall’ utilizzo di una coppia di sottoproletari allontanati dall’occupazione, di agguati congiunti, di promesse di protezione e di sostegni di vario tipo, di utilizzo della peggiore paccottiglia giuridica fascista.
I carabinieri del generale Tommasone hanno interlocutori politici precisi, interni all’attuale maggioranza che, per così dire, governa il Paese e la città di Roma. Agiscono quindi su mandato coerente con un quadro di comando noto, fatto di magistrati, sindaco, potere economico, interessato a stroncare il movimento antagonista, ma anche a ritagliarsi un proprio spazio dentro le faide di potere in corso.
Certo, a confronto con le tradizioni dell’Arma, fatte di fucilatori, in tutte le guerre, di proletari che abbandonavano le macellerie padronali, di golpisti al servizio del generale De Lorenzo e zerbini di Fini a Genova mentre assassinavano Carlo Giuliani; nel caso di Magliana siamo alla tragica farsa: mentre il paese e il territorio vengono palesemente governati da una mafia peggiore di quella di Reina e Provenzano, la figura dei compagni e delle compagne, cristallina e inattaccabile, si staglia gigantesca.
Assemblea coordinata e continuativa contro la precarietà
C.S.O.A. I Po’ (Marino)
Spazio Sociale ex51 (Valle Aurelia)
http://www.ex51.altervista.org/
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All’alba di lunedi 14 settembre con un grande spiegamento di forze i carabinieri hanno assediato la casa occupata 8 marzo alla Magliana e, dopo aver sfondato le porte e perquisito gli alloggi, hanno identificato tutti gli occupanti e arrestato cinque attivisti/e.
Questi arresti sono un ulteriore passo della campagna diffamatoria e criminalizzatrice condotta dal sindaco Alemanno e la sua giunta, fiancheggiato da costruttori, giornalisti, magistratura e guardie contro il movimento di lotta per la casa a Roma.
Il sindaco ed i poteri forti della citta’ non volendo affrontare la grave emergenza abitativa a Roma pensano di soffocare e ammutolire i bisogni e le lotte con la demonizzazione, gli sgomberi ed il carcere.
No agli sgomberi. Casa agli Occupanti
Solidarieta’ ai compagni e alla compagna arrestati e agli/alle occupanti/e sgomberati in questi giorni a Roma.
Vogliamo i compagni e la compagna liberi subito!
L38 Squat / Laurentinokkupato
http://l38squat.tmcrew.org
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La segreteria e i delegati e delegate sui posti di lavoro del’Unione Sindacale Italiana, riuniti oggi per preparare le manifestazioni di fine settembre per la difesa dei posti di lavoro, salari, condizioni di lavoro, contrasto a precarietà ed esternalizzazioni di servizi pubblici (da ultimo le…BIBLIOTECHE COMUNALI) e per garantire salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e nei territori, ESPRIME LA SUA PIENA SOLIDARIETA’ A CHI LOTTA PER IL DIRITTO ALL’ABITARE e subisce sgomberi come avvenuto all’ex Regina Elena, perquisizioni, arresti e tentativo di sgombero come alla ex scuola 8 marzo di Magliana. Siamo solidali con i 5 arrestati e con chi ha dato il suo impegno attivo fin dalla mattina del 14.
L’Unione Sindacale Italiana aderisce all’assemblea del 17 Ottobre e alla manifestazione del 18 settembre alle ore 17.30 a Magliana, mettendo nelle proprie piatteforme di rivendicazione e nelle prossime mobilitazioni, il collegamento tra chi lotta per la difesa del lavoro e dei diritti sul lavoro, come resistenza alla crisi, con coloro che si battono per un fondamentale diritto e la soddisfazione di un bisogno, quello di una casa.
RESISTERE OGGI, PER SVILUPPARE IL CONFLITTO SOCIALE NELL’IMMEDIATO FUTURO.
I lavoratori e le lavoratrici dell’Unione Sindacale Italiana Usi Ait
usiait1@virgilio.it
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LIBERI TUTTI e TUTTE
Il Comitato Carlos Fonseca esprime la sua solidarietà ai partecipanti all’occupazione del’ex scuola 8 marzo arrestati ieri mattina nel corso dello sgombero alla Magliana.
Questi fatti a chiusura di quelli già avvenuti nei giorni precedenti, si sono legittimati attraverso la campagna diffamatoria portata avanti in particolare dal Messaggero organo ufficiale dei vari Caltagirone & co. Il tacito sodalizio tra le istituzioni cittadine e la lobby dei costruttori che in questa città ha sempre condizionato e pilotato le decisioni riguardo la politica della casa, vede nei distinti movimenti di occupazione l’unica resistenza ad una gestione di rapina delle risorse abitative e del territorio.
Le menzogne, le falsità sono tanto più gravi quando è noto, perché reso pubblico anche da trasmissioni come Report la speculazione che negli anni si fatta sul valore di terreni passati da agricoli a edificabili, producendo quella che è a tutti gli effetti un’edificazione selvaggia del territorio intorno la capitale, unita ad una assenza sostanziale di politiche sociali sulla casa, laddove il valore degli immobili sia quelli in affitto che quelli in costruzione è diventato di fatto insostenibile per tutti i redditi medio bassi o in mancanza di questi.
L’uso della menzogna quanto più vile ed abietta, proprio perché spropositata ed incoerente con i soggetti che ne sono vittima, è da tempo modus operandi della politica in questo paese e dei strilloni di corte che oggi si testimoniano come quotidiani di “Informazione Pubblica”. Le persone arrestate e diffamate devono essere liberate, non solo ma ad esse va riconosciuta tutta la dignità che spetta a quanti combattono perché in questo paese si riconosca che esiste una “Questione sociale” sia essa la casa, il lavoro, la scuola, o la libera autodeterminazione delle persone.
Contro tutto ciò ed in appoggio alle lotte di chi difende il proprio diritto all’abitare ribadiamo perciò tutta la nostra solidarietà.
Roma 15/09/09
COMITATO CARLOS FONSECA
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Comunicato della Rete dei Comunisti
I cinque occupanti e attivisti arrestati questa mattina alle case occupate di via dell’Impruneta sono stati tratti in arresto per "per associazione a delinquere ai fini di invasione di stabile pubblico, violenza privata ed estorsione", accuse infamanti e infondate che scaturiscono dalla campagna stampa messa in campo dai quotidiani romani di proprietà dei palazzinari come Il Messaggero e il Tempo. Questa campagna supporta e viene supportata dagli ambienti di destra nella città e nell’amministrazione comunale di Roma con l’obiettivo di liquidare l’esperienza delle occupazioni di case che sta dando filo da torcere al dominio incontrastato della rendita speculativa e immobiliare sulle sorti della città.
Ma questa campagna ha trovato il sostegno anche dei sindacati concertativi come Sunia/Cgil, Sicet/Cisl e Uilcasa – completamente complici negli scorsi anni nella gestione dei patti in deroga e nella micidiale liberalizzazione degli affitti – che nei giorni scorsi avevano lanciato una petizione contro le occupazioni delle case. Questi provocatòri arresti giungono dopo la vittoriosa risposta dei movimenti sociali allo sgombero dell’ex ospedale Regina Elena con l’occupazione dei tetti del Campidoglio ma giungono anche alla vigilia degli incontri di martedi tra i movimenti di lotta per la casa e il sindaco e del tavolo di mercoledi con regione, prefettura, provincia, comune e costruttori.
Nell’area metropolitana romana si va delineando uno scontro frontale e a tutto campo sugli assetti economici, urbanistici e politici della città. Uno scontro che vede in campo una violenta escalation da parte dei costruttori che da decenni decidono e determinano ogni aspetto delle sorti di Roma contro i movimenti di lotta che in questi anni hanno contrastato colpo su colpo l’egemonia della rendita speculativa e del patto del cemento sugli interessi popolari e i diritti sociali. I pescecani degli imperi immobiliari possono contare su giornali, magistrati, istituzioni e sindacati concertativi. Tutti questi soggetti convergono su un criterio di "rispetto della legalità" che coincide però con la sistematica violazione ed esclusione dei diritti sociali di centinaia di famiglie a cui viene negato una abitazione dignitoso e un affitto accessibile.
Su chi possono contare dunque le famiglie sfrattate, i senza casa, gli esclusi da un mercato degli affitti reso inaccessibile dalla liberalizzazione e dalla speculazione? La sinistra di classe, popolare, alternativa, il sindacalismo coerente deve scendere in campo qui ed ora e schierarsi dalla parte giusta, senza se e senza ma.
14 settembre 2009
La Rete dei Comunisti (Roma)
www.contropiano.org
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A FIANCO DEGLI OCCUPANTI
CONTRO LA REPRESSIONE
Da qualche tempo a Roma è in corso un violento attacco al movimento di lotta per la casa. La guerra alle occupazioni, annunciata dal Prefetto Pecoraro e dalla giunta Alemanno, è iniziata con lo sgombero dell’ex ospedale Regina Elena e degli stabili di Via Salaria, da tempo inutilizzati.
Appare sempre più evidente che i grandi costruttori, gli speculatori edilizi sono coloro che comandano e che da decenni decidono ogni aspetto delle sorti di questa città. Mentre i loro profitti aumentano costantemente le aree verdi vengono cementificate e a centinaia di famiglie vengono negati il diritto ad un’abitazione dignitosa e ad un affitto accessibile.
Ieri mattina, all’alba, un centinaio di carabinieri si sono presentati all’ex scuola 8 Marzo in via dell’Impruneta 51, nel popolare quartiere della Magliana, con un mandato di perquisizione dell’immobile e un mandato di arresto nei confronti di sei persone.
Soltanto la determinazione degli occupanti, degli attivisti arrivati sul posto e degli abitanti del quartiere ha impedito lo sgombero da parte dei carabinieri, i quali si sono poi ritirati portando con loro cinque arrestati con l’accusa di "associazione a delinquere ai fini di invasione di stabile pubblico, violenza privata ed estorsione".
Ai compagni del centro sociale Macchia Rossa e agli occupanti dell’8 Marzo va tutta la nostra solidarietà
Esprimiamo la più forte condanna nei confronti delle azioni repressive contro il movimento di lotta per la casa e chiediamo l’immediato rilascio di tutti gli arrestati.
Collettivo Comunista Romano
www.comunistiromani.blogspot.com
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Solidarietà ai movimenti di lotta per la casa romani
Il violento attacco che i movimenti di lotta per la casa romani stanno subendo in questi giorni non può lasciarci indifferenti. Il primo settembre è stato sgomberato lo spazio abitativo Regina Elena, occupato da centinaia di persone, e pochi giorni dopo alcuni compagni dell’occupazione abitativa 8marzo sono stati arrestati con l’infamante accusa di associazione a delinquere. Il Comune di Roma ha quindi messo a segno due duri colpi verso i movimenti e verso i diritti, confermandosi interessato solo a criminalizzare e incriminare i compagni che alla crisi del capitale oppongono la riappropriazione dei bisogni. Ma mentre già la città si riempie di manifesti che vantano l’impresa di aver trasformato la casa di tantissime famiglie nell’ennesimo stabile sfitto, mentre i giornali si fanno forti delle loro menzogne descrivendo i compagni come un’organizzazione che lucra su delle famiglie indifese, già veloce ed inarrestabile si muove la solidarietà dei movimenti. Anche da Pisa ci sentiamo vicini ai compagni in queste ore buie, e siamo al loro fianco nel chiedere l’immediato rilascio degli arrestati e la fine di questa vergognosa offensiva verso il diritto alla casa.
MAI PIU’ GENTE SENZA CASE E CASE SENZA GENTE
LIBER* TUTTI*
Precari Autorganizzati Pisa – Progetto Prendocasa
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ROMA CITTA’ NERA
Roma sta diventando sempre più una città NERA.
NERA nella dilagante cultura, fascista razzista sessista e omofoba.
NERA per le aggressioni, che si susseguono giorno dopo giorno su donne, lesbiche, gay, transessuali e migranti.
NERA per il clima di attacchi diretti ai movimenti di lotta per l’abitare, voluti dal sindaco Alemanno e dalla giunta: a partire dallo sgombero del Regina Elena, per arrivare a quello più recente – lo scorso lunedì – dell’8 Marzo.
NERA negli articoli diffamanti che alcuni giornali hanno pubblicato negl’ultimi giorni.
NERA nelle pratiche delle forze del disordine, che irrompono a via dell’Impruneta alle 4e40 del mattino, e che si permettono di divellere porte e devastare appartamenti ristrutturati con sacrificio in due anni di occupazione. Case che ospitano bambini, donne, precari, disoccupati e migranti che in tutto questo periodo hanno riqualificato e liberato un edificio, abbandonato da vent’anni, restituendolo al quartiere tutto.
NERA nelle ritorsioni che hanno portato all’arresto di 5 compagn*.
NERA nel filo conduttore che lega tutti questi eventi da una sempre più diffusa opera di repressione di tutte le lotte sociali e dei movimenti che tentano di resistere e rispondere a questo clima di intimidazione.
Esprimiamo piena solidarietà alla compagna Francesca, ai compagni arrestati e all’8 Marzo che resiste!
LA LOTTA NON SI ARRESTA!
LIBER* TUTT*!!!
Le Malefiche – Laboratorio di genere
http://lemalefiche.splinder.com/
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Solidarieta’
Esprimiamo la nostra convinta solidarietà ai compagni del Comitato d’occupazione Magliana per il blitz in stile militare contro la ex-scuola "8 marzo" operato dalle forze dell’ordine su mandato della giunta neofascista di Alemanno.
Non trovando altri mezzi per fermare la rabbia e il malcontento popolare generato dalla crisi sistemica del capitalismo, i padroni e i loro servi (politici, mass-media ed apparati repressivi) tentano di screditare ed infangare chi lotta con coerenza per un diritto inalienabile come la casa. Questa volta si sono inventati l’infamante teorema dell’associazione mafiosa contro chi ha l’unica "colpa" di essersi riappropiato di uno stabile che il comune e le lobby immobiliari avevano abbandonato all’incuria e al degrado metropolitano per favorire le speculazioni e la fame di profitti delle lobby immobiliari: non è un caso che l’attacco contro gli occupanti della Magliana sia stato preparato ad hoc dal quotidiano di proprietà del gruppo Caltagirone, noto boss del settore delle costruzioni, con le mani in pasta in gran parte degli scempi edilizi operati dal "partito del mattone" in tutta Italia e legato a doppio filo a quel centro neodemocristiano che in queste ore scalpita per dar vita a un "governissimo" della borghesia. In realtà gli interessi speculativi attraversano trasversalmente entrambe le coalizioni, fino a toccare gli stessi partiti sedicenti "comunisti", come dimostra la squallida vicenda dei finanziamenti elettorali versati a Rifondazione dalla lobby dei costruttori romani in cambio dell’approvazione della colata di cemento prevista nell’ultimo PRG.
Mentre lorsignori, dopo aver distrutto ciò che restava dello stato sociale e ridotto alla fame e alla disoccupazione milioni di proletari, ora tentano di cancellare a colpi di represione ogni spazio di conflitto, ai proletari, privi della benchè minima rappresentanza politica, non resta altra scelta che fare in proprio!
Contro i padroni, la loro crisi e i loro comitati d’affari di centrodestra e centrosinistra
Libertà immediata per i compagni della ex-scuola 8 marzo
Ogni sgombero sarà una barricata!
Associazione Marxista Unità Comunista
Napoli, 16/9/2009
www.unitacomunista.it
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SOLIDARIETA’ CON IL MOVIMENTO DI LOTTA PER LA CASA
La Confederazione Cobas esprime la sua più netta condanna per le operazioni di repressione messe in atto nei confronti dei movimenti di lotta per la casa a Roma, concretizzatisi con lo sgombero dell’occupazione abitatiiva di Vle Regina Elena e poi con l’irruzione nella "scuola 8 marzo" culminato con l’arresto di 5 occupanti (mentre su uno pende ancora un mandato di cattura) il 14 settembre.
Per legittimare quest’ultima operazione le forze politiche capitoline stanno orchestrando e alimentando una campagna mediatica diffamatoria senza precedenti nei confronti di una esperienza di lotta decennale, che nella città di Roma prova a rispondere con l’organizzazione diretta al bisogno reale e concreto di un tetto dove vivere che coinvolge centinaia di famiglie.
Sopratutto si vuole gettare un ombra nei confronti di un movimento che da sempre denuncia la carenza di un piano serio d’edilizia popolare, il mercato degli affitti, l’immobilismo del comune fronte alla presenza di centinaia di alloggi sfitti, le speculazioni immobiliari e la connivenza delle giunte capitoline, succedutesi negli anni, con la "lobby dei palazzinari romani" – cui è stata regalata la possibilità di inondare la città con milioni di metri cubi di cemento.
A Gabriele, Simone, Francesca,Sandro e Sandrone va il nostro abbraccio solidale.
Le lotte sociali non si criminalizzano.
Partecipiamo tutti alla manifestazione di Venerdì 18 settembre – ore 17,30 per le vie del quartiere Magliana (app. via
dell’impruneta)
Roma 17/09/09
Confederazione Cobas – Roma