LA LOTTA PER IL DIRITTO ALL’ABITARE SOTTO PROCESSO!

DIFENDIAMO IL DIRITTO A BATTERCI E AD ORGANIZZARCI PER CONDIZIONI DI VITA DEGNE

Il 15 giugno 2007 alcune decine di nuclei familiari di senza casa, provenienti da luoghi ed esperienze diverse, occupano uno stabile abbandonato da vent’anni a Magliana quartiere da sempre attraversato da lotte per la casa e per condizioni di vita dignitose.
Il 14 settembre 2009 dopo mesi di indagini svolte dai Carabinieri con metodi al limite della legalità, e su pressione di elementi del PDL, i magistrati emanano sei mandati di arresto a danni di una compagna e alcuni compagni.
Gli arresti vengono effettuati con enorme dispiegamento di agenti e mezzi, guidato dal generale dell’Arma dei Carabinieri Vittorio Tomasone in persona.
Fino a 17 giorni di carcere, più tre mesi di arresti domiciliari, più altri mesi di obbligo di firma la prima conseguenza di questo sciagurato impianto repressivo.
Oggi a distanza di quasi un anno dagli arresti, arriva la notizia della chiusura delle indagini con la relativa richiesta di rinvio a giudizio. Nonostante il tribunale del riesame e lo stesso GIP avessero valutato privi di fondamento i capi di imputazione più gravi, oggi il P.M. Santina Lionetti, ripropone l’intero infamante impianto accusatorio: associazione a delinquere finalizzata all’estorsione e al furto, detenzioni di armi da guerra, più un’altra lunghissima (38 in tutto!) sequenza di reati che vanno dalle violenze private all’invasione di edificio pubblico.

Altro risultato del teorema repressivo è stato quello di costringere i/le compagni/e ad allontanarsi dall’occupazione. Ciò ha permesso che all’interno dello stabile di via dell’Impruneta 51 si instaurasse la legge del più forte, con l’avallo dei collaboratori dei Carabinieri presenti nello stabile. Risse e accoltellamenti sono all’ordine del giorno in quel luogo e, come spesso accade, la violenza più grave l’ha subita una donna.

Evidentemente questo è quello che volevano i magistrati dato che la loro inchiesta descrive come un crimine il darsi delle regole condivise, che altro non erano se non un patto pubblico fra persone in lotta per un esistenza migliore.

Ed è proprio questo il punto: oggi si sta aprendo un processo contro le occupazioni, contro il movimento di lotta per il diritto all’abitare, ma non solo. La distorsione della realtà a scopi repressivi è diventata un’abitudine: una manifestazione in un supermercato diventa una rapina, uno sciopero in fabbrica diventa un sabotaggio, un’occupazione abitativa diventa un racket di estorsori. Vogliono additare come criminali coloro i quali si organizzano in massa e alla luce del sole per lottare per un’esistenza dignitosa che necessariamente passa anche per avere un tetto sopra la testa.

In un momento in cui:

  • la crisi economica sta producendo un impoverimento di un numero sempre più ampio di persone.
  • i padroni pur di continuare a guadagnare sempre di più impongono condizioni lavorative sempre peggiori (vedi FIAT a Pomigliano d’Arco).
  • il governo più corrotto della storia d’Italia continua a rimanere in piedi.
  • la giunta comunale di Alemanno continua a servire gli interessi di speculatori e palazzinari, aggravando giorno dopo giorno l’emergenza abitativa e costringendoci a vivere soffocati/e dal traffico e dal cemento.

E’ necessario più che mai contrastare i teoremi repressivi contro il movimento di lotta per il diritto all’abitare!

E’ necessario più che mai organizzarsi e lottare!

Sabato 25 settembre 2010, ad un anno dall’arresto dei compagni e della compagna del CSOA,
ore 18.00 – assemblea pubblica presso il Centro Sociale Macchia Rossa
ore 20.30 – cena sociale per le spese legali

C.S.O.A. MACCHIA ROSSA –MAGLIANA

Via Pieve Fosciana 56/82/88 – www.inventati.org/macchiarossa

Questa voce è stata pubblicata in General. Contrassegna il permalink.