I nostri amministratori sono andati in ferie. Noi no. Durante il mese di agosto abbiamo lavorato per rendere l’8 marzo occupata un luogo decoroso per le decine di persone che vi abitano. Abbiamo ripulito i locali e il giardino, ricostruito l’impianto fognario, montato i gabinetti, realizzato l’impianto elettrico, tinteggiate pareti, piantato alberi.
Con l’inizio del mese di settembre i nostri cari politici ed amministratori sono rientrati nei loro uffici, ragione per cui siamo tornati a farci sentire. Dunque venerdì 7 settembre abbiamo occupato prima gli uffici del XV Municipio e poi quelli dell’Assessorato alla casa e al patrimonio del Comune di Roma. A seguito di questa mobilitazione ci veniva accordato un incontro per lunedì 10 settembre.
Lunedì ci siamo dunque recati, a Lungotevere de Cenci 5, all’incontro insieme agli/alle occupanti dell’ex San Michele di via Casal de Merode e a compagni e compagne della città. La controparte istituzionale era così composta: l’Assessore Dante Pomponi (Rifondazione Comunista), Rossana Calistri per il Gabinetto del Sindaco e per l’Assessorato alla casa e al patrimonio era presente Maurizio Nuccetelli. L’incontro è cominciato con un’ora di ritardo ma tant’è… Abbiamo esposto subito la situazione rivendicando l’occupazione di uno stabile abbandonato da un ventennio, dichiarando la nostra opposizione al progetto di un inutile incubatore di imprese, gestito da una società di squali inquisiti qual è Sviluppo Italia. Abbiamo esposto il nostro progetto di utilizzo socio abitativo per quello stabile ed elencato le nostre richieste che sostanzialmente si possono riassumere in:
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riconoscimento dell’emergenza abitativa per gli/le occupanti;
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allaccio dell’utenza idrica secondo quanto previsto dalla Delibera Comunale 110 del 2005 che impegna l’amministrazione comunale a favorire gli allacci per le utenze alle occupazioni al fine di garantire condizioni dignitose a chi vive in emergenza abitativa;
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la possibilità di realizzare un asilo nido come previsto dalla Delibera Comunale 9 del 2003;
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la realizzazione di un ostello dello/a sfrattato/a come previsto dalla Delibera Comunale 110 del 2005;
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che non venga stipulato con l’Agenzia per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa (ex Sviluppo Italia) nessun nuovo atto di concessione dello stabile occupato da parte del Comune di Roma.
L’atteggiamento dei rappresentanti del Comune di Roma è stato a dir poco vergognoso!
Calistri si è sbracciata in un fumoso intervento che non diceva nulla di concreto ma teso solo a dimostrare come la giunta Veltroni fosse molto impegnata sulle emergenze sociali della città (lo vediamo!), dispensando lezioni di vita e politica, nonché manco troppo velate minacce di sgombero.
Nuccetelli non vergognandosi di nulla ha sbandierato Delibere comunali inesistenti che, ovviamente, non mostrava e di cui non ricordava neanche l’anno!
L’Assessore Pomponi oltre a farci vedere che solo lui sa come si fanno le lotte per la casa ci insultava dicendo che non avevamo nessun diritto di parola. Nel dire questo brandiva una Delibera comunale scaduta asserendo che solo quella era la Democrazia.
L’incontro protrattosi per oltre un’ora è stato sostenuto da un rumoroso picchetto che ha bloccato il lungotevere per quasi un’ora quando la discussione ha preso una piega negativa.
Alla nostra richiesta di far valere una Delibera comunale (scritta da loro!) e impegnarli ad allacciarci alla rete idrica ci è stato detto che non era possibile perché avrebbe significato riconoscere l’occupazione. La soluzione proposta è stata un’autobotte e dei bagni chimici. Abbiamo risposto che non ci occorre la loro carità che rappresenterebbe, oltre a un insulto al buon senso, anche uno sperpero di denaro pubblico (ma a loro cosa importa?!).
Ci è stato chiesto di lasciare l’occupazione in cambio di un appoggio presso un Centro di Assistenza Abitativa Temporanea del Comune di Roma. Richiesta che chiaramente rifiutiamo in quanto questi centri non rappresentano una soluzione a chi è senza casa. Al nostro rifiuto Pomponi concludeva la sua presenza in sala urlando: “E che volete la casa popolare?!”; detto da uno che ha costruito la propria carriera politica sulle occupazioni delle case di San Basilio ci sembra l’ennesimo insulto.. Ci è stato detto che, a seguito della Delibera 206 del maggio scorso, nessuna nuova trattativa con le occupazioni sarebbe stata possibile quando in realtà quella Delibera, frutto delle lotte dei Movimenti, non pone nessun limite scritto per il futuro. Ci è stato detto che l’asilo nido lo realizzerà Sviluppo Italia al termine dei lavori (quando? Fra dieci anni? Considerato che in tre anni in cui ha avuto lo stabile in gestione non ha fatto nulla…).
Le uniche concessioni fatte sono state il censimento degli occupanti e un nuovo incontro che si terrà lunedì 17 settembre alle ore 12 sempre al Lungotevere de Cenci 5.
Successivamente Nuccetelli in vece dell’Assessore Claudio Minelli faceva presente che dovevamo sciogliere il presidio sotto l’Assessorato o che, in caso contrario, la Polizia avrebbe avuto carta bianca. Infatti i questurini ci hanno “gentilmente” posto un ultimatum e il presidio si è sciolto alle ore 16.
Appare chiaro che politici e amministratori di questa città, di qualunque colore siano (anche gli pseudo comunisti di Bertinotti e Diliberto), fanno gli interessi di speculatori (come Sviluppo Italia) e palazzinari (Caltagirone) da cui traggono voti, soldi e favori. Favori come quelli delle case di 200 metri quadri degli enti pubblici nel centro storico vendute a prezzi stracciati ai politici (tra cui Veltroni, Casini, Cossutta, Mastella, Violante, Cossiga). Immobili spesso comprati con finanziamenti molto agevolati da parte di finanziarie amiche…
È proprio per garantire che i loro sporchi affari proseguano senza fastidi che gli occupanti vengono trattati da straccioni emarginati e spesso sgomberati (come successo ad agosto all’ex zecca) e le istanze poste dai movimenti sociali respinte con arroganza e violenza. In questa situazione i prezzi degli affitti continuano a salire e gli sfratti ad aumentare, il piano delle cartolarizzazioni procede svendendo il patrimonio pubblico immobiliare mentre i contratti di lavoro si fanno sempre più precari e il potere d’acquisto dei salari scende senza freni.
SE LE CONDIZIONI DI VITA E LE EMERGENZE SOCIALI CONTINUERANNO A PEGGIORARE LA NOSTRA LOTTA SARÀ SEMPRE PIU’ DETERMINATA!
LE BUGIE E L’ARROGANZA DEI POLITICI NON CI INTIMIDISCONO MA CHIARISCONO DA CHE PARTE STANNO: QUELLA DEGLI SPECULATORI E DEI PALAZZINARI!
COSTRUIAMO 10-100-1000 OCCUPAZIONI
10.100.1000 PICCHETTI ANTI SFRATTO
10.100.1000 LOTTE SOCIALI!
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Lunedi 17 settembre 2007 ore 10:00 mobilitazione in sostegno delle occupazioni
COMITATO D’OCCUPAZIONE MAGLIANA – 8MARZO OCCUPATA
C.S.O.A. Macchia Rossa