Uno strano modo di intendere la libertà d’informazione.

Il consigliere Fabrizio Santori, ha concesso a questo blog addirittura l’onore di un comunicato specifico [leggi] !

Probabilmente non ha voluto perdere l’occasione per parlare dei personaggi più in voga del momento: gli/le occupanti della ex-scuola "8 marzo".

Nel suddetto comunicato, definisce il Comitato d’Occupazione Magliana come "uno fra i gruppi di estrema sinistra più eversivi", e chiede a gran voce, in nome della libertà d’informazione, beninteso, l’oscuramento del blog che state leggendo.

Santori, da buon difensore dei diritti degli immigrati, si rammarica del fatto che i poverini siano "costretti sotto minacce e ricatti, […] a occupare abusivamente e pagare affitti in nero".

Ormai comiciamo ad abituarci ad essere definiti schiavisti ed aguzzini. Della falsità di tali accuse abbiamo già scritto in precedenti post, delle querele da sporgere contro chi ci diffama se ne sta occupando la nostra legale. 

Siamo d’accordo, pensate un po’, con Santori quando afferma che "Non è ammissibile in un Paese democratico, che
chi picchia con mazze, catene e spranghe i cittadini stranieri" – qualunque ne sia il motivo, aggiungiamo noi – "possa rimanere
impunito.
" Purtroppo questo avviene sempre più spesso, in una città in cui l’intolleranza razzista è sempre più diffusa, e quotidiane sono le aggressioni ad immigrati, gay e giovani di sinistra.

Santori conclude dicendo che "non ci faremo intimidire da chi vuole limitare la libertà d´informazione".

Neanche noi.

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Siamo diventati famosi!

Quest’oggi il Messaggero (che non a caso a Roma è scherzosamente definito "il Menzognero") ci dedica addirittura un trafiletto nella prima pagina nazionale.

In un esteso articolo nella cronaca di Roma viene poi snocciolata dal  sedicente giornalista Davide Desario la solita tiritera secondo la quale gli occupanti della ex-scuola "8 marzo" sarebbero costretti contro la loro volontà, con la forza e con l’inganno, a partecipare alla lotta per la casa.

Come se questa non fosse una bugia abbastanza grossa, si prosegue dicendo che gli occupanti pagano un pizzo di 150 euro a persona "compresi i bambini" per restare nell’occupazione.

Non c’è molto da rispondere a queste affermazioni, se non il fatto che sono tutte false. Per convincersene basterebbe chiedere ai diretti e alle dirette interessati/e, che nella  8 marzo ci vivono. Evidentemente però questo è un compito che esula dai compiti del Desario, che preferisce costruire i suoi articoli seduto alla scrivania, sotto dettatura di Carabinieri ed esponenti di partito.

Giova ricordare come in questi mesi "il Messaggero" ha abbandonato
definitivamente il suo compito di organo di informazione, per assumere
quello di organo di propaganda della politica abitativa della giunta
Alemanno, fatta di sgomberi, deportazioni e regalie ai palazzinari. Non
a caso la proprietà del giornale è di Caltagirone, il primo palazzinaro
di Roma.

Noi, che non abbiamo i profitti a molti zeri di Caltagirone derivanti dalla speculazione edilizia, non abbiamo nemmeno strumenti di comunicazione paragonabili ad un quotidiano come il Messaggero, ma proviamo lo stesso a dire come stanno le cose, invitando tutte le persone in buona fede a verificarle di persona.

La verità è questa: come sanno tutti quelli/quelle che a Magliana ci conoscono e in questi giorni difficili ci hanno espresso la loro solidarietà (e non sono pochi, dopo oltre 2 anni di occupazione), la scuola è occupata, per necessità, da circa 40 famiglie di lavoratori e lavoratrici, italiani e stranieri con molti bambini che frequentano le scuole della zona. Tutte persone oneste, che hanno scelto di lottare perché con il loro stipendio, quasi sempre precario, non ce la facevano a pagare un affitto.
I vari progetti sull’edificio sono falliti (nonostante siano stati spesi milioni e milioni di soldi pubblici), e lo stabile, di proprietà comunale, è stato abbandonato al più estremo degrado per decenni (topi, immondizia, tossicodipendenti).
Gli occupanti, a proprie spese e con il proprio lavoro, hanno reso in due anni il palazzo un posto dignitoso, con numerosi spazi aperti al quartiere e frequentati dai cittadini di Magliana (parco pubblico, palestra, teatro…).
Il comune attualmente NON HA ALCUN PROGETTO CONCRETO sul palazzo. Vorrebbero quindi sgomberarlo dalle famiglie che lo abitano solo per lasciarlo nuovamente in abbandono, magari in attesa di regalarlo a qualche speculatore.
Gli occupanti non scavalcano nessuno in nessuna graduatoria. Infatti le case popolari che vengono assegnate col contagocce sono pochissime, e noi non siamo inseriti in graduatorie di alcun tipo.

Non sorprende più di tanto la coincidenza temporale tra il vergognoso articolo e la presentazione al consiglio comunale di una mozione a firma di Federico Rocca (AN/PDL) che chiede lo sgombero della "8 marzo", basandosi su motivazioni false come quelle contenute nell’articolo.

Al cosiddetto giornalista Desario non possiamo fare altro che preannunciare una querela per le affermazioni false contenute nel suo articolo.

Invitiamo tutti e tutte a partecipare al corteo cittadino che venerdì 11 settembre partirà alle ore 17 da piazza dell’Esquilino, al fianco delle famiglie sgomberate dal Regina Elena.

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Vogliono fare un deserto e lo chiamano città…

L’asse comune-governo, dopo aver preso le misure per oltre un anno, ha inaugurato la politica di attacco frontale al movimento di lotta per la casa, con lo sgombero di circa 250 famiglie dal Regina Elena e l’annuncio dell’inizio della "stagione degli sgomberi".

La reazione compatta dei movimenti li ha costretti ad aprire delle trattative. Ovviamente l’amministrazione della città, fedele al suo compito di tutela degli interessi dei palzzinari, non ha alcuna intenzione di risolvere né l’emergenza relativa alle famiglie del Regina Elena, ospitate in alloggi vergognosi, né tantomeno l’emergenza abitativa in generale. Per questo siamo sempre più consapevoli che solo la lotta ci potrà difendere.

Il prossimo appuntamento importante sarà il corteo cittadino di venerdì 11 settembre che partirà alle ore 17 da piazza dell’Esquilino, per finire alla tendopoli di piazza della Madonna di Loreto (p.za Venezia).

Ovviamente sono tutte e tutti invitati a partecipare, non solo per esprimere solidarietà, ma perché la lotta di chi rifiuta la rapina dell’affitto e del mutuo è la stessa di chi lotta per difendere il proprio salario, di chi lotta contro le leggi razziste che servono a sfruttare meglio i lavoratori e le lavoratrici immigrati/e, di chi si oppone alla privatizzazione della scuola e della sanità.

manifesto del corteo dell'11 settembre

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Le minacce di sgombero non ci fermano, anzi…

In questi giorni, l’amministrazione del nostro sindaco neo-fascista ha dichiarato guerra aperta alle occupazioni ed al movimento di lotta per la casa in generale. La maschera del dialogo è stata gettata, per far posto alla faccia feroce dei difensori degli interessi di chi comanda veramente in questa città: i palazzinari.

Abbiamo letto su "Il Tempo" di ieri l’ennesimo articolo infamante della decoratrice di carta da toilette (che ama definirsi giornalista) Grazia Maria Coletti. La signora cita un noto alcolizzato come testimone di presunte nefandezze delle occupazioni cittadine. Tutto ciò non merita risposta. Però constatiamo con piacere che la signora dev’essere stata raggiunta dalla nostra querela per i suoi precedenti articoli, visto che stavolta si astiene dal fare nomi…

Con singolare coincidenza temporale è arrivata ieri agli atti del consiglio comunale un’ordinanza a firma del consigliere di PDL Federico Rocca (noto ai più per la sua guida maldestra) che, sulla base di episodi completamente inventati e dell’accanimento poliziesco che da ormai sei mesi la nostra occupazione sta subendo, chiede al consiglio comunale lo sgombero. A questo punto appare chiaro che dietro la solerzia dei militi dell’Arma nel perseguitare l’8 marzo occupata non c’è soltanto la  passione per il proprio lavoro di servi dello Stato (che per loro, sia chiaro, è un complimento), ma una strategia, seppur goffa, di un’area di A.N. – PDL.

Il testo intero non è una lettura  interessante. Ci basta ricordare che:

  • Il consigliere Rocca afferma che l’edificio nel ’99 è stato destinato ad ospitare un commissariato. Questo è vero. Tuttavia dimentica che tale progetto è naufragato (non prima di aver sperperato un bel po’ di soldi pubblici) e che nel 2004 il Comune ha deciso di assegnarla a Sviluppo Italia, sancendo l’accordo con la delibera del 28 settembre del 2006. In seguito anche questo progetto è naufragato a causa dello scandalo giudiziario che ha coinvolto i dirigenti di Sviluppo Italia. 
  • Il consigliere Rocca sostiene che il Comune ha richiesto la restituzione dello stabile per la realizzazione di un "polo ludico ricreativo". Ciò è semplicemente frutto della sua fantasia. Lo stabile, dove trovano alloggio quaranta famiglie e dove sono ospitate numerose attività sociali aperte (gratuitamente!) a tutti e tutte, sarebbe sgomberato per essere abbandonato al degrado puro e semplice in attesa, supponiamo, di ulteriori speculazioni.
  • Il consigliere Rocca chiede lo sgombero, per il bene dei poveri cittadini "perlopiù immigrati" che sarebbero così liberati dalla schiavitù dell’occupazione. Sarebbe interessante sapere cosa ne pensano i/le diretti interessati/e.

Da parte nostra continuiamo la lotta al fianco delle famiglie sgomberate dal Regina Elena e di tutte le altre occupazioni minacciate di sgombero. Lotteremo fino all’ultimo per difendere le nostre case e perché tutti e tutte coloro che vedono negato il loro bisogno di alloggi trovino una soluzione.   Visto che questa amministrazione è totalmente al servizio degli speculatori, non ha alcuna intenzione di trovare soluzioni all’emergenza abitativa in cui vivono decine di migliaia di famiglie nella città (di cui circa 2000 nelle occupazioni dei Movimenti) neanche in un momento in cui la crisi economica produce la perdita di un numero enorme di posti di lavoro.

Per questo continueremo, come abbiamo sempre fatto, a trovare da soli/e le risposte ai bisogni sociali che ci vengono negati come la casa e il reddito. 

Consapevoli che la divisione in classi e che l’iniqua distribuzione della ricchezza non sono un’ineluttabile legge naturale ma il frutto di processi all’interno della storia umana, dimostriamo con le nostre lotte che un’organizzazione sociale basata su valori di solidarietà, giustizia redistributiva e rispetto della diversità è non solo auspicabile ma possibile.

  • Continua il presidio permanente, giorno e notte, a piazza della Madonna di Loreto (piazza Venezia): tutti e tutte sono invitati a portare la loro solidarietà.
  • Venerdì 11 settembre Corteo Cittadino

 

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La Mobilitazione per la Casa Prosegue!

 
Il Sindaco di Roma è a Lourdes e il suo staff rifiuta di assumersi qualunque responsabilità, il Prefetto si fa negare, a gestire la piazza romana sembra essere la Questura di Roma!
 
Sono 250 le famiglie sgomberate tuttora alloggiate in situazioni disagiate lesive della dignità umana e le istituzioni municipali che hanno voluto e organizzato lo sgombero se ne lavano le mani. Anzi fanno di più:  rilanciano la campagna sgomberi per l’autunno, affermando con la faccia di merda che li contraddistingue che ci sono altre sei occupazioni a rischio immediato.
 
  • Per garantire una soluzione dignitosa alla famiglie sgomberate
  • Per impedire ulteriori sgomberi
  • Per un intervento sulla casa che dia risposte concrete all’emergenza abitativa in cui vivono decine di migliaia di famiglie in questa città
 
La nostra mobilitazione prosegue sopra e sotto il Campidoglio
Giovedi 3 settembre 2009 ore 17:00
 
ASSEMBLEA PUBBLICA
Presso il presidio permanente in Piazza Madonna di Loreto
(Piazza Venezia angolo Fori Imperiali)
 
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Pubblicità Progresso

Ieri, oggi, domani…
 
 
Da: http://www.militant-blog.org/
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Sgomberate all’alba le 300 famiglie che occupavano l’ex Regina Elena! Alemanno Carogna! La Lotta per la casa non si ferma!

Questa mattina all’alba, alle 6 e 30, un enorme spiegamento di agenti di polizia, dei carabinieri, della guardia di finanza, della DIGOS, della polizia municipale hanno sgomberato l’occupazione di Regina Elena dove abitavano 300 nuclei familiari da più di due anni. Le centinaia di agenti hanno bloccato per tutta la mattina viale Regina Elena e via del Castro Laurenziano. Le operazioni di sgombero sono terminate intorno alle 12 quando l’ultimo gruppo di alcune decine di occupanti che si era barricato in uno dei padiglioni è uscito fuori dopo le minacce di arresto e violenze da parte della polizia.
Lo stabile, di proprietà dell’Università, è stato occupato nel 2007 dopo diversi anni di abbandono.  Al momento dell’occupazione all’interno dell’edificio sono stati trovati cumuli di spazzatura, cartelle sanitarie abbandonate per terra ed apparecchiature ospedaliere distrutte.

Adesso l’amministrazione comunale di Alemanno si macchia di un’altra infamità: quella di sgomberare 300 famiglie di senza casa che vivevano li da due anni. Il sindaco si vanta di aver trovato una soluzione per tutte le famiglie ma questi è FALSO! Le famiglie sgomberate sono state portate in alcuni residence ma lo spazio non c’è per tutti quanti, molti nuclei familiari sono stati accorpati tre quattro per volta in monolocali e miniappartamenti dove spesso mancano perfino gli infissi alle finestre.
Alemanno continua a dispensare chiacchiere grazie a una pletora di giornalisti compiacenti e mentre le case popolari continuano a scarseggiare decide di nominare come nuovo amministratore delegato dell’AMA Stefano Andrini noto picchiatore nazifascista dell’ormai disciolto Movimento Politico.
Ci appare dunque chiaro come Alemanno intende governare questa città: garantendo gli affari di palazzinari e speculatori, evitando di affrontare le emergenze sociali e reprimendo chi si organizza per soddisfare i bisogni primari come quello di avere un tetto sopra la testa.

 
ALEMANNO VATTENE ROMA NON TI VUOLE

OGNI SGOMBERO UNA BARRICATA

 
MANIFESTAZIONE OGGI POMERIGGIO
(Lunedì 1 settembre 2009)
ORE 16 – PIAZZA DEL CAMPIDOGLIO 
 
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Una Nostra Vittoria Nonostante e Contro Palazzinari, Politici e Poliziotti!

Il bieco tentativo della Regione Lazio di far passare l’emergenza abitativa e i Movimenti di lotta per la casa come un problema di ordine pubblico è fallito!
Le cariche della polizia, i feriti e gli arresti questa volta non hanno fiaccato la nostra battaglia e  il Consiglio Regionale è stato costretto a modificare il suo “pacchetto edilizia” aggiungendo ed approvando tre punti di quelli facenti parte la nostra piattaforma:

  • destinazione di almeno il 50% delle aree reperite ( come standard aggiuntivo di servizi per l’edilizia sociale)  ad Edilizia Residenziale Pubblica;    
  • costituzione di un fondo per il finanziamento permanente destinato al recupero ed alla costruzione di nuovi alloggi popolari;
  • stanziamento di 100 milioni di Euro l’anno per l’edilizia popolare

Ciò nonostante continuiamo a denunciare il “pacchetto edilizia” come un provvedimento che procede nel solco della cementificazione e della deregolamentazione nella gestione del territorio e dello sviluppo delle nostre città. Per questo e per vigilare sull’attuazione di quanto votato la nostra lotta prosegue!

 
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STOP ALLA VIOLENZA DELLA POLIZIA! SOLIDARIETA’ CON GLI/LE OPERAI/E MILANESI!

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Come a Roma anche a Milano torna la violenza di
Polizia e Carabinieri posti a difesa degli interessi dei padroni. Nello
specifico a Milano sono stati picchiati operai/e e compagni/e che manifestavano
per impedire la chiusura dello stabilimento INNSE di via Rubattino.

Basta con la violenza padronale!

Basta con sfratti e licenziamenti!

Lottiamo uniti/e per un mondo senza sfruttatori!

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LA POLIZIA CARICA I SENZA CASA! MARRAZZO VERGOGNA SERVO DEI PALAZZINARI!

 
 
Ieri venerdì 31 luglio era prevista la riunione finale della commissione della Regione Lazio per chiudere il “pacchetto edilizia” che ancora una volta regala la possibilità ai palazzinari di costruire palazzi su palazzi coprendo di cemento ulteriori aree dell’agro romano con interventi finti sull’emergenza abitativa (vedi housing sociale) e senza quasi nulla di utile alla collettività.
Per questo ancora una volta i movimenti di lotta per la casa si sono ritrovati di fronte al Consiglio Regionale del Lazio a manifestare affinché fossero varati provvedimenti a favore dell’Edilizia Residenziale Pubblica.
La risposta ai manifestanti è stata la violenza di polizia e carabinieri che hanno caricato i senza casa dentro l’area del Consiglio Regionale e su via della Pisana. Travolti dalla carica famiglie, anziani e bambini. Ritardati i soccorsi dalla polizia che non faceva arrivare le autoambulanze. Dodici i manifestanti feriti e portati al pronto soccorso. E come se non bastasse per due di essi è scattato l’arresto con la calunniosa accusa di danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale. Questa mattina poi al Tribunale si è svolta l’udienza per la convalida degli arresti che non sono stati convalidati, ma ai due manifestanti è stata imposta la misura cautelativa dell’obbligo di firma quotidiano al commissariato.

Marrazzo e la giunta di centro sinistra della Regione Lazio con una mossa da manuale vara in piena estate una legge a favore dei soliti palazzinari che allungano le mani sul nostro territorio. Basterà questo favore per garantirgli la rielezione? Nel frattempo, aspettando le prossime elezioni , costoro mostrano il loro volto di reazionari facendo picchiare e arrestare senza casa e occupanti che manifestavano contro l’ennesimo scempio speculativo.

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